Ginestre nel deserto

Testimonianze

L’unica speranza per il futuro . Storia di Khalid

Khalid è un bambino di 7 anni. Ha due fratelli di 15 e 7 anni e una sorella di 12. Sua madre è una casalinga, suo padre un agente di polizia. Khalid e la sua famiglia avevano una vita prospera e felice, una vita normale. Poi una bomba ha colpito proprio la strada dove il padre di Khalid era di pattuglia. L’uomo è morto, e per la sua famiglia è iniziata una vita diversa (…)

Un nuovo inizio. Storia di Nisar

Nisar ha dodici anni e da ormai un anno e mezzo vive nell’orfanotrofio di Kapisa . Suo padre è morto 9 anni fa, 2 anni fa, a causa di una grave malattia, ha perso anche la mamma. La sorella maggiore, di 20 anni, si è sposata e si è trasferita in Iran. Alla morte della mamma, Nisar e sua sorella Behista di 13 anni, si sono trasferiti dallo zio, l’unico parente rimasto (…)

Una vita lontana da preoccupazioni e povertà. Storia di Rustam

Rustam ha 9 anni e un fratello più piccolo, Omer, di 7 anni. Fino ad agosto 2021, entrambi vivevano con la madre e il padre. Dopo l’instaurazione del regime talebano, però, il padre ha sviluppato una tossicodipendenza, ha abbandonato la sua famiglia e non è più tornato a casa. Ancora oggi non sanno dove si trovi e se sia ancora vivo (…)

Lottare per la vita sempre. Storia di M. e di sua mamma N.

Quando, ad agosto 2021, i talebani riprendono il potere, chi può cerca di scappare e di arrivare in fretta in aeroporto con la speranza di poter salire sul primo volo umanitario. N. è una donna colta, lavora nell’ambito internazionale e ha in grembo una figlia che dovrebbe nascere a giorni; se dovessero rimanere in Afghanistan la loro stessa sopravvivenza sarebbe a rischio (…)

Cos’è lo Zanshin Tech, l’arte marziale che insegna a difendersi dalle aggressioni nel mondo digitale

Lo Zanshin Tech è un’arte marziale digitale che attraverso attività pratiche svolte in presenza o online, permette a giovani e adulti di apprendere tecniche e strategie finalizzate a difendersi da qualsiasi aggressione nel mondo digitale: cyberbullismo, truffe, phishing, adescamento, ecc. Nello Zanshin Tech insegniamo a diventare “guerrieri digitali”: competenti, educati al rispetto e sempre pronti ad aiutare il prossimo nel momento del bisogno (…)

Storia di Mohammadullah. Il diritto di sognare

Mohammadullah nasce nella provincia di Wardak, a sud di Kabul, è di etnia pashtun. Dal 1992, per una scheggia che lo ferisce alla schiena, perde l’uso delle gambe. Con le scuole inaccessibili a chi è in carrozzina, impara solo a leggere e scrivere. Per aiutare la famiglia, ripara biciclette, forature per lo più, e passa il tempo nel negozietto del padre, un rigattiere. Silenzioso e mite, sembra non avere ambizioni, rassegnato. Invece vorrebbe un negozio vero, dove fare l’imprenditore, incontrare gente, sentirsi parte del mondo. (…)

Sport e comunità: Il percorso di Carla con Sport4Equality

Carla è mamma di 4 ragazzi e ragazze. Tutti i suoi figli partecipano al progetto di Sport4Equality. La sua è una famiglia monoparentale e gestire i 4 figli per Carla è stancante, mentalmente e fisicamente. I suoi figli sono dislessici e con l’inizio delle superiori hanno dovuto faticare molto per non perdere il passo. Nonostante Carla non abbia mai praticato sport, non ha permesso ai figli di rinunciare alle attività sportive. (…)

Sport e Genitorialità. Intervista con Margherita, psicologa del progetto Sport4equality

Margherita è una psicologa. All’interno del progetto Sport4Equality è responsabile della gestione e conduzione del percorso di sostegno alla genitorialità e di counseling psicologico per i genitori. Margherita si interfaccia con i genitori in una serie di incontri tematici relativi alla preadolescenza e all’adolescenza. Principalmente si affrontano i temi della comunicazione, dell’affettività e del rapporto con i pari (…)

Una speranza per i sogni. Storia di Mirwais

Mirwais, dodicenne, è nell’orfanotrofio di Kapisa da qualche anno. Suo padre è stato ucciso mentre combatteva contro i talebani. Un anno dopo anche la madre è morta a causa di una malattia, che Mirwais chiama “la malattia degli occhi gialli”, probabilmente una forma di epatite. Così descrive il suo stato familiare: “Mio padre è morto per la guerra, mia madre per la malattia, perciò sono senza padre e senza madre” (…)