31Ott

L’unica speranza per il futuro

Storia di Khalid

Khalid è un bambino di 7 anni. Ha due fratelli di 15 e 7 anni e una sorella di 12. Sua madre è una casalinga, suo padre un agente di polizia. Khalid e la sua famiglia avevano una vita prospera e felice, una vita normale. Poi una bomba ha colpito proprio la strada dove il padre di Khalid era di pattuglia. L’uomo è morto, e per la sua famiglia è iniziata una vita diversa.

“Dopo la morte di mio padre è diventato tutto difficile, a volte non avevamo neanche un pezzo di pane da mangiare. Mia madre è analfabeta e non riusciva a trovare un lavoro.

 

Spesso dovevamo andare a letto senza cena. Una notte notte il mio fratellino Hamid stava diventando giallo, piangeva e urlava che aveva fame. Mia madre per calmarlo ha mentito dicendo che l’indomani avrebbe cucinato del cibo delizioso.

 

Dopo diversi mesi mio zio Javeed ci ha portati a casa sua. Ci dava da mangiare ma con il suo lavoro giornaliero guadagnava poco e non aveva prospettive. Così hanno deciso di iscrivermi all’orfanotrofio pubblico di Kapisa.

 

Quando sono entrato nell’orfanotrofio non avevo amici e non ero mai stato separato dalla mia famiglia per una sola notte. Avevo paura.

 

Gli insegnanti però erano gentili, mi incoraggiavano e mi rassicuravano che qui sarei stato felice. Con il passare del tempo ho trovato un amico, ho iniziato a giocare a pallavolo e a calcio, ho iniziato a sentirmi più a casa. Ora sono felice qui, ho accesso a cibo nutriente e posso andare a scuola. Ogni tanto ci sono giorni più difficili, in cui mi preoccupo per il mio futuro e per la mia famiglia, ma ora in questi momenti so di poter contare sul sostegno dei miei compagni, che sono sempre pronti ad ascoltarmi e rassicurarmi.

Anche se Khalid ha trovato il suo equilibrio all’interno dell’orfanotrofio, la serenità è purtroppo ancora lontana. Ha una grave ernia e, anche se ha fatto qualche trattamento, la famiglia non ha abbastanza soldi per farlo accedere a cure di qualità e ai farmaci.

Nel frattempo lo zio di Khalid si è ammalato di cancro.

 

10 giorni fa è venuto all’orfanotrofio e mi ha dedicato una preghiera. Poi mi ha baciato sulla fronte e ha pianto. Mi ha detto che forse quello sarebbe stato il nostro ultimo incontro. Mio zio è morto 5 giorni fa. Abbiamo perso un altro capofamiglia.

 

Oggi l’orfanotrofio è l’unica speranza per il futuro di Khalid.

Khalid fa parte del progetto Bambini invisibili. Da marzo 2022 NOVE garantisce pasti quotidiani, riscaldamento, beni di prima necessità e materiale scolastico ai 100 minori ospitati nell’orfanotrofio pubblico di Kapisa, in base a un accordo ufficiale con il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali dell’Emirato talebano. Il nostro staff monitora settimanalmente  le condizioni di tutti i minori e verifica che i beni donati siano ricevuti per intero da loro.

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