La rotta dei sogni. Storia di Parisa

Parisa ha lasciato l’Afghanistan con la sua famiglia durante il primo regime talebano (1996-2001) ancora bambina, è cresciuta e ha studiato in Iran.

A 16 anni il primo salto nel buio: è stata data in sposa dal padre a un perfetto estraneo, senza possibilità di opporsi. Parisa ha avuto pazienza e fortuna, nel tempo è riuscita a costruire un rapporto di amore con suo marito, da cui ha avuto tre figli. Ma continua a pensare che è diritto di ogni ragazzo e ragazza scegliere il proprio futuro. Le donne dovrebbero essere libere di decidere da sole.

Anni dopo il secondo grande cambiamento: lasciare la sua vita in Iran e tornare in Afghanistan, per seguire il marito.

 

Non ricordavo niente dell’Afghanistan, ero troppo piccola quando siamo andati via. A Kabul ho iniziato a lavorare come giornalista, alla radio e alla televisione. Dopo 8 anni ho lasciato il giornalismo, troppi attentati, e sono entrata in contatto con NOVE, che stava sviluppando un progetto di mobilità femminile.

 

Parisa ha superato le selezioni e ha seguito i corsi di guida per sole donne di NOVE, diventando autista del Pink Shuttle, una delle prime autiste professioniste dell’Afghanistan.

Non è stato facile. Non si erano mai viste donne alla guida di mezzi pubblici e all’inizio Parisa non si sentiva a suo agio nel guidare un grande van per Kabul, a volte aveva paura.

In città c’erano spesso attentati, hanno avuto anche piccoli incidenti: gomme a terra per le strade dissestate, qualcuno che le insultava.

Col tempo si è abituata, si è sentita più forte.

 

Noi autiste abbiamo imparato a superare paure e ostacoli. Eravamo orgogliose di essere parte di un progetto così importante per le donne afghane e per me era importante anche aver riconquistato la mia indipendenza. Il mio sogno da bambina era diventare un pilota. Sembrava impossibile eppure sono riuscita a realizzarlo. Gli uomini afghani dicono che guidare non è cosa da donne ma io e le mie colleghe del Pink Shuttle abbiamo dimostrato che possiamo farlo, e bene.

 

Quando i talebani hanno preso Kabul nell’agosto 2021, la vita di Parisa è stata nuovamente sconvolta. Evacuata dall’Afghanistan insieme al marito e alla figlia 21enne con l’Operazione Fazzoletto Rosso, è approdata in Italia.

NOVE ha integrato il supporto datole dallo Stato Italiano offrendo, attraverso il progetto Oltre l’Accoglienza, classi di italiano a tutta la famiglia, beni materiali, orientamento legale e amministrativo; e la partecipazione al Refugee Trauma Initiative Training.

 

Abbiamo faticato molto per conquistarci diritti e libertà. Potevamo continuare, fare di più nel nostro Paese, e invece all’arrivo dei talebani abbiamo dovuto abbandonare tutto, andare via. E’ stato molto triste. Ma sono felice di come sono stata accolta in Italia. Qui ho gli strumenti per ricominciare, una nuova opportunità. Sto imparando la lingua e spero di riuscire presto ad aprire un centro estetico, insieme a mia figlia.

 

Parisa concorre al bando di assegnazione di un finanziamento per l’avvio di un’attività imprenditoriale.

NOVE è al suo fianco senza interruzione dal 2019.

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