Sopravvivere vendendo cosmetici in Afghanistan

Storia di Laila

Progetto senza titolo (71)

Laila ha 25 anni, vive a Kabul e ha iniziato a lavorare dopo aver frequentato i corsi di formazione professionale di NOVE in sviluppo aziendale. 6 mesi fa, ha avviato un negozio online di prodotti cosmetici per donne. Vende prodotti sia afghani che stranieri ed è anche una grossista che fornisce prodotti di bellezza a alcuni negozi nei mercati di Kabul.

 

Il business online sta andando bene e riesco a partecipare regolarmente alle mostre nazionali che danno molta visibilità e mi permettono di acquisire nuovi clienti, oltre che di confrontarmi e trovare nuove idee per migliorarmi. Un grossa parte delle entrate però deriva dalle vendite ai negozi e ai saloni di bellezza.

 

Con il divieto di apertura dei saloni di bellezza a Kabul, Laila ha perso una parte consistente dei suoi guadagni. Con l’entrata in vigore del decreto, molti negozi hanno iniziato ad acquistare meno prodotti di bellezza, alcuni hanno addirittura ricevuto dalle autorità l’ordine diretto di smettere di vendere prodotti di bellezza femminili, in quanto alle donne musulmane non è permesso truccarsi.

 

Lavorare sotto il governo talebano è molto difficile per una donna per via di tutti i divieti. Sono state introdotte molte restrizioni durante le mostre, con divieti di partecipazione per le donne senza un mahram (un parente maschio), rigorose regole sull’hijab, e controlli da parte del personale femminile del Ministero della Virtù e della Preghiera. A una delle ultime mostre non ho potuto partecipare perché non ero accompagnata da un mahram.

 

Spesso, inoltre, Laila non sa se ha davvero ricevuto un ordine o se qualcuno sta cercando di ingannarla. Questo la costringe ad essere molto selettiva nei contatti con i clienti online, limitandosi spesso a trattare soltanto con ragazze.

Nonostante le molte difficoltà, Laila non si è lasciata abbattere e si sta organizzando per iniziare a vendere abiti afghani nelle mostre a cui partecipa e attraverso il suo negozio online. È anche riuscita a importare prodotti di bellezza di alta qualità dall’Iran, il che le ha permesso di trovare più clienti.

I suoi successi più grandi però, dice, sono lo stipendio che riesce a portare a casa e i complimenti che riceve durante le mostre.

Laila ha preso parte al progetto “Vocational Training, soft skills development and business marketing course” di NOVE, finanziato dal World Food Programme e concluso nel 2022. Per migliorare le condizioni di vita delle donne afghane e promuovere la loro indipendenza socioeconomica, il progetto ha offerto corsi di specializzazione in professioni femminili ancora consentite, abbinati a corsi per lo sviluppo di competenze trasversali e imprenditoria. Il 53% delle donne diplomate ha trovato un impiego o ha aperto una piccola attività autonoma.

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