Lottare per la vita sempre

Storia di M. e di sua madre N.

Quando, ad agosto 2021, i talebani riprendono il potere, chi può cerca di scappare e di arrivare in fretta in aeroporto con la speranza di poter salire sul primo volo umanitario.

N. è una donna colta, lavora nell’ambito internazionale e ha in grembo una figlia che dovrebbe nascere a giorni; se dovessero rimanere in Afghanistan la loro stessa sopravvivenza sarebbe a rischio.

N., insieme alla sorella e ad altri membri della sua famiglia, cerca di passare i check-point che li separano dall’aeroporto e dalla salvezza, ma i controlli sono molteplici e i talebani intransigenti. Non possono far altro che tornare a casa.
N. è spaventata e la bambina nella pancia non si muove per un giorno intero, è talmente sotto shock che all’inizio non vuole nemmeno ritentare la fuga il giorno seguente. NOVE riesce a farla visitare da un medico che la rassicura sulla situazione della bambina. N.si fa coraggio e decide di andare fino in fondo.
La mattina dopo ci riprovano, stavolta passando per una strada secondaria dove non incontrano controlli e riescono ad arrivare in aeroporto.

N. e la sua famiglia atterrano a Fiumicino il 22 agosto del 2021, dieci giorni dopo circa partorirà M.

Poteva essere l’inizio di una storia a lieto fine, ma purtroppo il destino si accanisce nuovamente su N.: a due giorni dal parto M. comincia a stare molto male e viene ricoverata d’urgenza al Bambino Gesù. Nel giro di poco arriva la diagnosi, M. ha una malattia grave al fegato e l’unico modo per salvarle la vita è tentare la via del trapianto. La bambina viene presa in carico dal Bambin Gesù che le garantisce tutte le cure e un supporto di sostegno per la madre.
Col tempo la famiglia trova una sua nuova dimensione a Roma nonostante le mille difficoltà del caso, anche il marito di N. riesce a mettersi in salvo e a ricongiungersi con la sua famiglia.

N. comincia a studiare l’italiano con ottimi risultati, nonostante le cure per la bambina le prendano molto del suo tempo. Si iscrive all’università e progetta di riprendere l’attivismo anche qui in Italia, per dare voce a quelle donne che non hanno avuto la sua stessa fortuna.

La bimba nel frattempo cresce, oggi ha un anno e mezzo e non ha ancora trovato un fegato compatibile. Deve fare fisioterapia e recarsi regolarmente in ospedale per i controlli. a volte viene chiamata d’urgenza quando si pensa di aver trovato finalmente il donatore adatto.

Tramite il progetto Comunità in Crescita NOVE ha deciso di supportare N. nel trasporto della bambina in ospedale in attesa che N. prenda la patente italiana. Fin dai primi giorni, infatti, N. si è spostata in autonomia con la bimba per le strade di Roma, ma i medici hanno sconsigliato l’uso frequente dei mezzi pubblici, viste le condizioni della bimba.

M. nonostante tutto è una bambina allegra e piena di vita.

N. continua a prendersi cura di lei e a fare progetti per il futuro nella speranza che questi viaggi in ospedale prima o poi diventino solo un ricordo.

M. fa parte del progetto Con i bambini afghani. Promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini”, il progetto, del quale fanno parte più di 100 partner territoriali, si propone di  attivare e consolidare un sistema diffuso di inclusione che garantisca ai minori afghani e alle loro famiglie uno stabile inserimento nella comunità di riferimento. Il progetto prevede il rafforzamento delle azioni di presa in carico e tutela dei minori afghani attraverso interventi come l’orientamento ai servizi, l’apprendimento della lingua italiana, il potenziamento didattico, il rafforzamento delle competenze relazionali, delle life skills e del benessere psicologico.

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