Quella per la cucina era sempre stata solo una passione per Meena, ma quando i Talebani sono tornati al potere In Afghanistan è stata proprio la cucina a salvarla. Prima dell’agosto 2021 Meena lavorava in un ufficio. Con il ritorno dei Talebani si è trovata da un giorno all’altro senza lavoro e senza soldi. Di fatto senza futuro. Ma non poteva e non voleva restare ferma. Attraverso il passaparola ha conosciuto i corsi di formazione e business per l’avviamento professionale organizzati da NOVE. (…)
Read More >>Sport e comunità: Il percorso di Carla con Sport4Equality
Carla è mamma di 4 ragazzi e ragazze. Tutti i suoi figli partecipano al progetto di Sport4Equality. La sua è una famiglia monoparentale e gestire i 4 figli per Carla è stancante, mentalmente e fisicamente. I suoi figli sono dislessici e con l’inizio delle superiori hanno dovuto faticare molto per non perdere il passo. Nonostante Carla non abbia mai praticato sport, non ha permesso ai figli di rinunciare alle attività sportive. (…)
Read More >>Sport e Genitorialità. Intervista con Margherita, psicologa del progetto Sport4equality
Margherita è una psicologa. All’interno del progetto Sport4Equality è responsabile della gestione e conduzione del percorso di sostegno alla genitorialità e di counseling psicologico per i genitori. Margherita si interfaccia con i genitori in una serie di incontri tematici relativi alla preadolescenza e all’adolescenza. Principalmente si affrontano i temi della comunicazione, dell’affettività e del rapporto con i pari (…)
Read More >>Senza istruzione non c’è futuro. La storia di Aida
“Quando mi sono sposata avevo dodici anni. Dopo la morte di mio padre, mia madre si è risposata e il suocero l’ha costretta a darmi in moglie un uomo di settantaquattro anni. Ero piccola e non mi ricordo molto di quel periodo. Volevo andare a scuola, mio marito era d’accordo, ma vivevamo in campagna e la scuola era lontana, così sono rimasta analfabeta” (…)
Read More >>Una speranza per i sogni. Storia di Mirwais
Mirwais, dodicenne, è nell’orfanotrofio di Kapisa da qualche anno. Suo padre è stato ucciso mentre combatteva contro i talebani. Un anno dopo anche la madre è morta a causa di una malattia, che Mirwais chiama “la malattia degli occhi gialli”, probabilmente una forma di epatite. Così descrive il suo stato familiare: “Mio padre è morto per la guerra, mia madre per la malattia, perciò sono senza padre e senza madre” (…)
Read More >>L’opportunità di una nuova vita. Storia di Nazifa
Nazifa da bambina desiderava tanto studiare ma non ha mai potuto andare a scuola. Sentiva che le mancava qualcosa di importante: “Mi sembrava a volte di avere un velo davanti agli occhi, mi capitava anche di combinare guai perché non sapevo leggere”. C’erano troppe cose che non riusciva a capire, sapere (…)
Read More >>La lunga fuga. Storia di Aqela
Aqela, ventinove anni, ci aspetta in strada. Cappotto nero, gonna lunga nera, sciarpa nera che lascia scoperti solo meravigliosi occhi blu. La seguiamo a piedi in una stradina troppo stretta e ripida per le auto. Oltrepassato un cancello e due piccoli cortili, ci infiliamo in una stanza. È cupa, in terra la moquette rossa consumata. Un soppalco permette a malapena di stare in piedi, l’unica finestrella è nascosta dalle tende. Una luce al neon rende più tristi i volti e il suo racconto (…)
Read More >>La forza di una madre. Storia di Tarana
Tarana è cresciuta e andata a scuola in Iran, rientrata con la famiglia in Afghanistan, viene data in sposa e dà alla luce due bambini, il più piccolo con una paralisi cerebrale e altre importanti complicazioni. Le difficoltà scaturite da queste gravi patologie sono state la scintilla che ha fatto esplodere un’unione già critica (…)
Read More >>La soluzione non è morire. Storia di Laleh
Laleh è una ragazza aggraziata, piccola di statura, dall’espressione triste per non dire disperata. Tre anni fa Il marito è morto in un’esplosione, hanno cercato il corpo senza trovarne nemmeno un pezzetto. Da allora è rimasta sola con i figli: una femmina di dieci anni, un maschio di nove e uno di quattro (…)
Read More >>La rotta dei sogni. Storia di Parisa
Parisa ha lasciato l’Afghanistan con la sua famiglia durante il primo regime talebano (1996-2001) ancora bambina, è cresciuta e ha studiato in Iran. A 16 anni il primo salto nel buio: è stata data in sposa dal padre a un perfetto estraneo, senza possibilità di opporsi. Parisa ha avuto pazienza e fortuna, nel tempo è riuscita a costruire un rapporto di amore con suo marito, da cui ha avuto tre figli. Ma continua a pensare che è diritto di ogni ragazzo e ragazza scegliere il proprio futuro (…)
Read More >>