Un paese senza pace. Un nuovo capitolo di violenza scuote l’Afghanistan
Dopo l’esplosione di giovedì 9 ottobre nella capitale, Kabul — che fonti talebane attribuiscono a un raid aereo pakistano — la tensione è esplosa lungo il confine con il Pakistan. La sera di sabato, le forze talebane hanno attaccato postazioni militari pakistane lungo la Durand Line, rivendicando la cattura di diversi avamposti in risposta a “violazioni dell’aria e del suolo afghani”. Le autorità pakistane replicano annunciando 23 soldati uccisi e oltre 200 talebani eliminati nelle controffensive. Le province di confine, già duramente colpite dal terremoto del 31 agosto, con migliaia di morti, feriti e villaggi rasi al suolo nelle aree di Kunar, Nangarhar e Laghman, rischiano di diventare nuovamente terreno di scontro. In queste zone devastate, dove la sopravvivenza quotidiana è già messa a dura prova, il ritorno della violenza minaccia di cancellare ogni fragile tentativo di ripresa. In quei territori è attivo il nostro progetto Semi di Rinascita, dedicato ad attività di allevamento e food processing a sostegno delle realtà più povere e vulnerabili. Stiamo valutando i danni e le perdite subite e lavorando sulle azioni prioritarie per contenere l’emergenza. Continuiamo a raccogliere fondi per aiutare la popolazione colpita dal terremoto e da questa nuova ondata di violenza.