25Apr

La riconquista di Deeba della propria libertà

Sposarsi perché costrette. In cerca di un’alternativa, per riconquistare la propria libertà. Una vita ritrovata, grazie all’intervento di NOVE e al Fondo Emergenza Donne Afghane (FEDA).

Munisa non è sicura di ricordare quanti anni avesse quando si è sposata. Ora ha 38 anni, tre figlie sotto i 13 e un bambino di 3. Le ragazze, Deeba (12 anni), Shiba (10) e Husna (8) sono tutte in seconda elementare a causa dei problemi economici che la famiglia ha dovuto affrontare e dei continui spostamenti a cui sono state costrette. 

Il marito di Munisa è stato richiuso nei centri di disintossicazione molte volte negli ultimi 8 anni. Nonostante questo, ha continuato a drogarsi, a picchiare la moglie – rompendole una gamba – e a diventare spesso violento anche con i bambini. Munisa è stata obbligata a fare qualunque cosa per procurare la droga al marito, senza che lui le lasciasse mai un soldo per comprare il cibo per sè e per i figli.

L’ultima volta che è tornato a casa sembrava fosse riuscito a disintossicarsi, ma non ha trovato un lavoro e ha usato quella come scusa per ricominciare a drogarsi. Prima che i Talebani lo rinchiudessero in un altro centro, ha messo incinta la moglie.

Munisa si guadagna da vivere facendo pulizie, ma in Afghanistan oltre metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà e trovare lavoro è sempre più difficile. A volte, per giorni, la famiglia è costretta a sopravvivere solo grazie all’aiuto dei vicini.

Munisa si è indebitata per pagare cibo e affitto, fino a che uno dei creditori ha iniziato a minacciarla. Così lei, disperata, ha deciso di far sposare Deeba, la maggiore tra le figlie. Un gesto disperato, l’unico modo per ricevere una dote e saldare almeno una parte del debito accumulato.

Deeba non voleva sposarsi. All’inizio della propria adolescenza, agli albori di una vita ancora da tracciare, Deeba aveva dei progetti da realizzre. Le sarebbe piaciuto continuare a studiare. Il suo sogno era quello di diventare una dottoressa. Munisa lo sapeva bene, ma si sentiva intrappolata in una situazione senza alternativa. I suoi parenti sono poveri, nessuno poteva aiutarla. Il suo era un tentativo di resistenza, un atto dovuto nei confronti degli suoi altri figli. Ha continuato come poteva, ma quando NOVE è arrivata era allo stremo, anche mentalmente.

Grazie al Fondo Emergenza Donne Afghane (FEDA) Deeba e Munisa sono state aiutate. Il debito è stato saldato, Deeba continuerà ad andare a scuola. Un storia trasformata, anche per l’intera famiglia.

Categories: Storie

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